La Conoscenza Sciamanica

Con il termine “Conoscenza Sciamanica” intendiamo la conoscenza di sé stessi derivante da un’esperienza diretta con un oggetto di conoscenza riguardante la realtà interiore o esteriore della persona.

 

Dal punto di vista sciamanico conoscere non significa “pensare”, ma essere l’oggetto conosciuto. Una cosa non la si conosce realmente finché non si riconosce se stessi in quella cosa. Questo significa che per conoscere veramente una cosa bisogna sperimentarla.

 

Partendo dal presupposto che ogni cosa percepita è una delle infinite parti di sé stessi, il sentiero sciamanico è un sistema in cui l’esperienza diventa l’elemento fondamentale per sperimentare una delle infinite parti di sé stesso, dove il risultato di questa esperienza prenderà il nome di “Conoscenza Sciamanica”.

 

Nell’ambito della Conoscenza Sciamanica non possiamo parlare di “vero” o di “falso”, non avrebbe senso, perché essa è e rimane una conoscenza individuale, percepita e sperimentata dal proprio essere, questa conoscenza è un vissuto soggettivo che non necessita di un riconoscimento razionale o sociale per poter essere definita “vera”, essa è vera sempre perché vissuta dalla persona.

 

Alla base della Via Sciamanica c’è sempre l’esperienza diretta con un oggetto di conoscenza. Unico scopo della via sciamanica è il Risveglio Spirituale, cioè il riconoscimento di se stessi in un’unica ed infinita Coscienza Universale, espressa in ogni cosa presente nell’universo.

 

La cultura nel senso profano moderno non costituisce né un presupposto necessario, né una condizione privilegiata per attingere al sapere sciamanico. Al contrario. Una persona restata fuori delle varie contaminazioni culturali e letterarie, ma dall’animo aperto, è per la conoscenza sciamanica, più qualificata che non un qualsiasi accademico, professore, scrittore o “spirito critico” dei nostri giorni.

Il Sapere Sciamanico è quel sapere, quella verità, quella libertà proporzionato a ciò che si è.

 

Il sapere sciamanico non è un sapere di carattere esclusivamente teoretico. Ridurre una conoscenza sciamanica ad una “teoria” significa snaturare la conoscenza stessa.

 

Il criterio della conoscenza come esperienza è quello di “sentire” e non “spiegare”, è quello di “ascoltare” e non “concettualizzare”, è un costante percepire il mondo in sé stessi, è un continuo connettersi con l’essenza di sé stessi, essenza che rende viva ed esistente ogni cosa.

Dal punto di vista sciamanico può essere definita “sana” l’attitudine sperimentale, pratica, di un silenzioso e segreto agire.

 

La conoscenza sciamanica è la piena comprensione di sé stessi e della propria esistenza, ed è il riconoscimento di sé stessi in ogni cosa esistente, la consapevolezza che si è sempre stati la Coscienza Assoluta che rende esistente ogni cosa.